Ci sono tanti modi per capire se è amore vero fra te e il/la tuo/a compagno/a. Io penso di averne scovato uno nuovo. Se: alcune tue telefonate con il tuo uomo finiscono con “senti devo andare a zombare“ il tuo uomo entra spesso a casa tua e viene accolto da te che urli davanti al pc “TAAAAANK CA$$O!!!” spesso parte della rassegna della tua giornata con il tuo uomo comprende copiose lamentele sulla squadra di niubbi con cui hai giocato a Left For Dead 2 e nonostante tutto, il suddetto uomo ti regala questa maglietta ..allora sì, posso dire che è amore vero!
Sono sette anni che con il tango, quello argentino, ho un rapporto che Facebook definirebbe complicato. Complicato per svariati motivi, come ogni relazione che si rispetti si trova ad essere. Una delle complicazioni in questione è uno dei gesti chiave del ballare tango: l’invito. Ora, per chi non avesse mai avvicinato questo magico mondo, chiarisco le idee su tale pratica: dimenticatevi scene da film anni 80 di lui, bello, machomacho e tenebroso, che rapisce dal tavolo la povera donnetta sola e sconsolata prendendola vigorosamente per la mano, trascinandola in pista con 8 piroette consecutive, con spaccata finale e occhiata languida assassina e sospiro di lei. Ecco queste puttanate dimenticatele. Se davvero qualcuno osasse fare una cosa del genere, probabilmente lui avrebbe la mano sudata, tirando lei verso la pista perderebbe subito la presa causa sindrome da capitone scivoloso natalizio, lei rovinerebbe clamorosamente in mezzo alla pista a culo all’aria rivelando
C’è poco da dire: rimane solo da amare la semplicità degli uomini. Parlo di quella semplicità logica e cristallina che spesso noi donne abbiamo perso per strada, nel tentativo di far entrare i cerchi nei quadrati delle nostre vite che, se non abbastanza complicate di loro, amiamo complicarci da sole ancor di più. Tu, dopo una cena a base di grigliatina in cui lui Tarzan prepara e doma il sacro fuoco e tu Jane cuoci con arte la suddetta carne, chiedi al tuo satollo uomo di darti una mano a mettere ordine. Prendi i rimasugli di un limone e con dolcezza chiedi all’amore della vita tua “puoi sigillarlo e metterlo in frigo?”. E il giorno dopo ti ritrovi in frigo questa scultura moderna, incellofanata in 3 metri quadrati di pellicola e che instabile domina trionfante il primo ripiano dell’elettrodomestico. In preda alle convulsioni isteriche derivate da un attacco irrefrenabile di
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 30qualcosenne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Nel precedente articolo vi fatto entrare nella tana...
Non sono mai stata una persona dipendente dalle agende....
Da quando ho cominciato ad usare un’agenda, non...