Ovvero come sopravvivere allo smart working!
Avendo lavorato da casa per più di 10 anni ho accumulato esperienza dopo una serie infinita di errori sulla mia pelle.
Dato il momento storico particolare in cui ci troviamo, credo possa essere utile condividere le mie esperienze nella speranza che possano essere utili a chi affronta per la prima volta il mondo del lavoro da casa.
In questo posto parleremo di come organizzare la postazione di lavoro a casa.
Potrei dirvi che tutto ha avuto inizio negli anni ’80, quando io e la mia amica Daniela ci ammazzavamo di Secret Agent sulla sua Amiga ma non sarebbe completamente corretto. All’epoca giocare un’ora al computer bastava per rompersi le palle e decidere di tornare a giocare giù in strada, con bici e pallone (ah! beata gioventù!). No, la scimmia è arrivata più tardi, con il mio primo computer, quello tutto mio: il mio 386. Regalatomi da mio padre che con fare quasi profetico mi disse “tieni e impara ad usarlo, che questo sarà il futuro”, quel computer penso di averlo brasato ennemila volte giocando con improbabili comandi dos. Sistematicamente, un amico di famiglia (colui che scelse per me il pc) veniva a riformattarlo. Alla decima volta mi disse “senti ma tu con ‘sto computer non ci puoi giocare come fanno tutti invece di incasinargli la vita?”. E così feci. Iniziarono
Sull’agenda di lavoro (ora la mia fidata Sandhurst A5) è da mesi che oramai uso come inserti settimanali, il pacchetto Time Management Week to view di Filofax. All’epoca non è stato neanche così banale trovarlo, essendomi mossa a cercarlo a fine anno (ho imparato che certi inserti vanno presi l’anno prima per l’anno successivo…cose da pazzi!) ma mi sembrava decisamente completo e ben organizzato per essere utilizzato per lavoro. Ora, dopo parecchi mesi di utilizzo, mi sono accorta che per i miei bisogni questo tipo di inserto ha molte cose utili e altre totalmente inutili. Me ne sono accorta dalla quantità di sezioni mai sfruttate e rimaste intonse nei mesi e da altre che sono letteralmente straripanti di informazioni. Per questo, nonostante mi fossi detta di aspettare il prossimo anno, non ho resistito e mi sono messa all’opera per creare degli inserti ad hoc per le mie esigenze. Questo è
Per una volta che capita di avere a che fare con un servizio clienti ottimo, merita spendere due parole di encomio. In questo caso parlo di Apple! E’ bastato strofinare neanche troppo energicamente la mela morsicata per far sì che il genius (20 minuti seduta sui ceci per me per questo orrendo gioco di parole, I know) mi risolvesse alla grande un mio desiderio, ossia quello di trovare una soluzione per lo chassis inferiore del mio Macbook, che da qualche mese ritengo abbia avuto una crisi d’identità, credendosi un soufflè. Per la cronaca il mio è un Macbook 13″ di metà 2010 e da qualche mese avevo notato che il rivestimento gommoso del coperchio inferiore, stava presentando una curiosa mutazione, ossia su un lato, in prossimità dell’hd, si stava creando una vera e propria bolla che fino ad oggi è diventata così: Così in un momento di scazzo, ho fatto
Dopo anni di titubanze, alla fine mi sono convinta a passare all’ebook reader ed è oramai da un anno che amoreggio con il mio Kobo Glo. Nonostante abbia tentato più e più volte di sabotarlo con manovre azzardate di aggiornamenti mentula canis e spippolamenti del tipo “ma che succede se faccio questo…?” (un po’ come ho fatto esplodere a 11 anni il mio 386 da riga di comando), lui stoicamente ha sopportato ed è arrivato incolume al nostro primo anniversario. Non mi perderò qua a decantare le lodi di questo piccolo soldato: è bello, funziona bene ed è in grado di tenere testa alle mie folli idee. Tanto mi basta per consigliarlo a chiunque. Piuttosto voglio parlare del vero lato oscuro del Kobo : il Night Mode! Grazie a persone dalle idee ancora più folli delle mie (e decisamente più utili), è nato il Night Mode, ossia una modalità che
Nell’ultimo post ho messo a disposizione il mio primo inserto per Filofax (e agende in generale) che ho creato: il Password Log, ossia un inserto fatto per catalogare username e password di tutti gli account che abbiamo in giro per il web. Si trattava di un esperimento, dato che era la prima volta che mi cimentavo in un lavoro del genere e diciamo che vi ho usato come cavie per vedere se funzionava bene. Siccome dopo oltre 60 download (!!!) dell’inserto, nessuno è venuto a sbranarmi perchè gli è esplosa la stampante, fiduciosa mi sono cimentata nel preparare altre versioni di questo inserto. Ho preparato diverse colorazioni, compresa una versione minimalista, per formati A5 e Personal. Non solo! Ho anche modificato la procedura di stampa, cercando di renderla il più indolore possibile. Ora infatti gli inserti sono fatti per essere stampati direttamente su fogli A4 e tutto quello che dovete
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 30qualcosenne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Nel precedente articolo vi fatto entrare nella tana...
Non sono mai stata una persona dipendente dalle agende....
Da quando ho cominciato ad usare un’agenda, non...