Potrei dirvi che tutto ha avuto inizio negli anni ’80, quando io e la mia amica Daniela ci ammazzavamo di Secret Agent sulla sua Amiga ma non sarebbe completamente corretto.
All’epoca giocare un’ora al computer bastava per rompersi le palle e decidere di tornare a giocare giù in strada, con bici e pallone (ah! beata gioventù!).
No, la scimmia è arrivata più tardi, con il mio primo computer, quello tutto mio: il mio 386.
Regalatomi da mio padre che con fare quasi profetico mi disse “tieni e impara ad usarlo, che questo sarà il futuro”, quel computer penso di averlo brasato ennemila volte giocando con improbabili comandi dos. Sistematicamente, un amico di famiglia (colui che scelse per me il pc) veniva a riformattarlo.
Alla decima volta mi disse “senti ma tu con ‘sto computer non ci puoi giocare come fanno tutti invece di incasinargli la vita?”.
E così feci.
Iniziarono dunque le lungherrime sessioni di Prince of Persia, il mio primo vero amore videoludico.
Ancora oggi non so come diavolo si passi il dodicesimo livello senza usare trucchi ma oramai questo è un segreto che ha un fascino che non voglio rovinare. Voglio morire senza saperlo, fantasticandoci su fino all’ultimo. Quindi no spoiler please.
Poi è stata la volta dei Lemmings, tutta la saga.
Io e mio padre ne eravamo inscimmiati fin sopra le orecchie tanto da parlarne pure a cena, dove ci scambiavamo strategie e piani di gioco per guidare quelle bestiuzze malefiche di livello in livello, passandoci i codici dei salvataggi come i tossicomani si passano la dose.
Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di floppy clandestini tra i banchi di scuola, visite settimanali in edicola per prendere le riviste con le demo dei giochi su cui si sbavava (e chi le aveva all’epoca 50mila lire o più per un gioco?) e cd Twlight (non il film!) spacciate a peso d’oro fino al 1999. L’anno della scimmia definitiva.
Nell’estate del ’99 io e il mio fidato amico Paolone, scoprimmo una sera, nell’area pc di una sala biliardo, il gioco definitivo: Unreal Tournament.
Le serate estive così passate in quella saletta ad insultarci in lan, lanciando improperi e birra in aria, si trasformarono in nottate in bianco davanti al pc di casa. Mollavamo solo quando i raggi del sole oramai sorto, creavano fastidiosi riflessi sul monitor, per poi riprendere dopo cena.
Nonostante tutto si sono contati alcuni caduti: chi è stato ripreso dalla morosa dell’epoca, chi ha dovuto per forza di cose allontanarsi dalle arene nel tentativo di finire una tesi di laurea (“ragazzi non posso andare avanti così, il mio relatore mi parlava e io pensavo allo sparacazzi totale!” cit.), chi si è ritrovato il pc sequestrato dai genitori.
Io, in barba a tutto e tutti invece continuai a giocare, completamente rapita da quel mondo di headshot e mo-mo-mo-mo-monster kill!
Da lì è stato un attimo: infiniti thread sul forum Ngi, le faide Quake III vs UT, diversi clan cambiati, clanbase giocati, lan in tutta Italia raggiunte con la mia vecchia 206 appesantita da quei gronghi di monitor a tubo catodico da 40kg l’uno, la ricerca del mouse perfetto, del mousepad con il grip giusto, de “il ping porco cane!!!”, della nazionale femminile, delle risate alle lacrime a notte fonda su teamspeak soffocate per non svegliare la mater, delle sberlone ai monitor per un headshot mancato, dei premi vinti, delle sconfitte brucianti, delle lunghissime chattate su irc, dei duel che “vieni che ti faccio il culo”, delle sessioni di training snervanti, delle cene mangiate in fretta e furia perchè “oh, alle 21 ho la cw da giocare!”, dei GG detti a denti stretti, delle soddisfazioni a sconfiggere chi diceva “è una ragazza…si batte facile”, delle decine e decine di persone meravigliose conosciute con cui ho condiviso momenti esilaranti e con cui ancora oggi sono in contatto.
So che per tutti coloro che non sono mai stati risucchiati da questo mondo, il tutto abbia il netto sapore di nerdume al limite del patologico ma devo ammettere che sono stati anni divertentissimi e a cui guardo con affetto.
Poi l’università, gli amici, lo sport, i morosi e le morose, il lavoro poi … insomma quella cosa chiamata vita ha avuto la meglio e siamo andati tutti ognuno per la sua strada, salvo qualche fugace rimpatriata sulle pagine del forum di Ngi.
Insomma era arrivato il momento di diventare persone serie.
E ora, dopo più di 15 anni, capita che metti le mani sulla pre-alpha del nuovo Unreal Tournament.
Capita che nonostante tu abbia sperato che fosse un cagata pazzesca come i suoi predecessori, questa versione sia già in pre-alpha, una figata.
Capita che la voce si sparga per le lande del net e tutti gli ex uttari subiscano una regressione post adolescenziale pressochè immediata.
Capita che dopo 15 anni, tu risenta di nuovo sulle tue spalle la scimmia del gioco e speri che quel gioco non approdi mai nei saldi di Steam…
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 40enne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 30qualcosenne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Nel precedente articolo vi fatto entrare nella tana...
Non sono mai stata una persona dipendente dalle agende....
Da quando ho cominciato ad usare un’agenda, non...