Sono sette anni che con il tango, quello argentino, ho un rapporto che Facebook definirebbe complicato.
Complicato per svariati motivi, come ogni relazione che si rispetti si trova ad essere.
Una delle complicazioni in questione è uno dei gesti chiave del ballare tango: l’invito.
Ora, per chi non avesse mai avvicinato questo magico mondo, chiarisco le idee su tale pratica: dimenticatevi scene da film anni 80 di lui, bello, machomacho e tenebroso, che rapisce dal tavolo la povera donnetta sola e sconsolata prendendola vigorosamente per la mano, trascinandola in pista con 8 piroette consecutive, con spaccata finale e occhiata languida assassina e sospiro di lei.
Ecco queste puttanate dimenticatele. Se davvero qualcuno osasse fare una cosa del genere, probabilmente lui avrebbe la mano sudata, tirando lei verso la pista perderebbe subito la presa causa sindrome da capitone scivoloso natalizio, lei rovinerebbe clamorosamente in mezzo alla pista a culo all’aria rivelando i mutandoni della nonna e franando su altre 10 coppie.
Il tutto si risolverebbe in un gran vaffanculo generale.
L’invito tanguero è questione delicata, fatta di sguardi discreti ad occhi estranei ma intensi verso la persona con cui desiderate ballare.
Non si pretende di ballare con una persona ma si lascia ben intendere di desiderare di ballare con lui/lei guardandolo/a e sperando che tale sguardo venga ricambiato. Perchè se ciò accade, allora si può dare inizio alla vera magia del tango (si spera!).
Non c’è chi subisce un invito nè chi lo deve forzare: o hanno voglia tutti e due di ballare e si cercano a vicenda apposta o ‘sto ballo nun s’ha da fare.
Tutto questo gran gioco di sguardi ha anche la sua utilità: evitare di dover (sentirsi) dire patetiche balle su balle per rifiutare un invito, piazzato strategicamente nel momento sbagliato e nel modo sbagliato.
Per capire quindi cosa bisogna fare per invitare una persona (nella fattispecie una donna, dato che in Italia vige ancora l’idea Io Tarzan-Tu Jane ma sarebbe un discorso applicabile per entrambi i sessi) bisogna partire dal cosa non bisognerebbe fare.
…se la donna desiderata sta chiacchierando con la sua amica seduta al tavolo con un’intensità di 138 parole al secondo, con le spalle girate alla pista, forse interromperla con il tempismo degno delle più inutili pubblicità esplose a tradimento durante i rigori della finale dei campionati mondiali, non è una buona idea.
Ben che vada ti sentirai dire che non può ballare causa distorsione molecolare dello smalto dei piedi.
…se la donna desiderata è accasciata al bancone del bar con la faccia viola, con i capelli sudati e attaccati in fronte come un mocio, mentre sta sbiscicando frasi senza senso nel tentativo di attirare l’attenzione del barista per avere il suo drink, invitarla in quel momento ad una tanda di milonghe, potrebbe non essere una buona idea. Tanto quanto non è una buona idea tentare di togliere una fiorentina alta 3 dita ad un dobermann affamato da 6 giorni.
…se la tua tanguera desiderata si è già tolta 12cm di tacco dopo 5 ore di milonga e sta palesemente avendo un orgasmo sul divanetto mentre sventola le dita dei piedi per far tornare la circolazione sanguigna, rassegnati. Probabilmente è troppo tardi per un invito.
…se la donna con cui desideri ballare è libera, in attesa di un invito e ben predisposta ad una tanda, piazzarsi davanti a lei con fare da Fonzie-de-noartri e senza dire una parola, schioccare le dita per chiamarla stile Lassie, vi dico subito, non funzionerà.
A meno che non desideriate ballare con un cane e non con una donna.
…se ti svegli ad invitare per la metà dell’ultima tanda della serata la donna che ti ha fissato intensamente per ore, ha rifiutato altri 10 inviti mentre ti faceva la radiografia a distanza, che ti ha offerto drink, sigaretta e massaggio alle spalle defaticante e lei ti manda affanculo, rassegnati. Sei uno stronzo.
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 40enne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 30qualcosenne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Nel precedente articolo vi fatto entrare nella tana...
Non sono mai stata una persona dipendente dalle agende....
Da quando ho cominciato ad usare un’agenda, non...