Oramai lo so, lo riconosco e ne vado fiera: Dylan Dog è il mio grande amore.
Una storia intensa che continua da ben 20 anni, in pratica abbiamo passato le nozze di cristallo e ci avviamo con grande felicità verso le nozze d’argento.
Dopo aver trovato per caso un numero di DyD durante un noioso pomeriggio alla casa di caccia scout (sì ero scout, cngei, 3° reparto nel cuore) e aver pensato “cazzo, altro che lupo alberto e cattivik!! devo leggere questa roba!!”, ho comprato il mio primo numero, una ristampa di “Morgana” e da allora non me ne sono più staccata.
In queste settimane esce il mitico numero 325 che dovrebbe segnare una svolta di questo fumetto.
Cosa ci si dovrebbe aspettare?
Ecco, in verità nessuno lo ha capito ancora.
Si è capito che una svolta ci sarà, forse più di una.
D’altra parte dopo la morte di Sergio Bonelli (straziante fu lo stand Bonelli al Lucca Comics del 2011 allestito in sua memoria) e più di 300 numeri sul groppone, qualche cambiamento era inevitabile verdelo arrivare.
Anche se in tutta sincerità faccio ancora parte di quello sparuto gruppo di aficionados che nonostante tutto, non si è mai lamentato di una storia di DyD, non ha mai urlato contro il decadimento della serie o si è dichiarato fan deluso.
Al contrario, ho sempre chiuso tutti gli albi di DyD con estrema soddisfazione.
Certo non tutti i numeri possono essere considerati storici nè tutti mi hanno smosso nella maniera di un “Doktor Terror”, “Il lungo addio”, “Johnny Freak” o “Finchè morte non vi separi” (per dirne alcuni fra i più belli e importanti per me) ma bene o male tutti qualcosa hanno sempre lasciato.
Ancora godo come un riccio quando apro un nuovo albo e vedo che il disegnatore è Freghieri (mio adoratisssimo) o la storia di Sclavi o Paola Barbato (quella donna ne sa!!).
Attenzione però, non sono una collezionista incallita.
Non me ne frega di avere albi tenuti in naftalina, in teche di cristallo, da venerare e per cui farsi spennare come dei polli.
Ho un’enorme mensola che sta resistendo stoica sotto centinaia di albi, prime e seconde ristampe, albi giganti, almanacchi della paura, speciali di Groucho e quant’altro ma sono tutti vissuti, dal primo all’ultimo. E così mi piace vederli.
Da quello con la copertina smangiucchiata dal cane, agli ennemila un po’ deformi causa caduta accidentale in vasca (mai letto un DyD mentre si fa un bel bagno caldo? luce soffusa? sigarettina a portata? uno dei piaceri per cui vale la pena vivere, credetemi).
Ho pianto con Dylan per Bree e Lillie (dopo di lei non riesco a guardare un pacchetto di patatine allo stesso modo), ho sognato di licenziare anche io Groucho qualche volta, considero Bloch come un padre virtuale e quando vedo Hamlin mi vien voglia di andare a farmi una doccia.
Insomma è una sorta di famiglia virtuale che mi piace ritrovare quando ne ho voglia e bisogno.
Quindi aspetto con curiosità di vedere che novità porterà questo famoso cambio di guida in casa Bonelli, curiosa e un po’ preoccupata, come quando la tua migliore amica ti presenta il nuovo fidanzato e hai il terrore che ti stia tremendamente sui coglioni o che lo reputi completamente sbagliato per lei.
Nel frattempo, per gli altri amanti del nostro old boy, vi lascio l’indirizzo di un negozietto ebay, da cui ho preso una bellissima tela di Dyd (che vedete qua sotto) disegnata dalla proprietaria.
La spedizione è stata velocissima e il pacco mi è arrivato perfetto e a prova di bomba.
Il disegno lo lascio giudicare a voi… a me gusta assai!! 😉
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 40enne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 30qualcosenne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Nel precedente articolo vi fatto entrare nella tana...
Non sono mai stata una persona dipendente dalle agende....
Da quando ho cominciato ad usare un’agenda, non...
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