Chi vi scrive ha cominciato a lavorare da casa più di dieci anni fa, in tempi non sospetti, quando dire che avevi l’ufficio letteralmente in casa faceva sollevare le sopracciglia in un misto di incredulità e stupore ancora.
Faccio quindi parte di una sparuta minoranza che ha vissuto il lockdown con un relativo senso di mantenimento della routine: di fatto le mie giornate in quei mesi non sono cambiate molto, tranne per il fatto di non poter uscire quando volevo, non poter vedere gli amici dal vivo e di dover programmare attentamente la spesa.
Tuttavia questa posizione privilegiata non mi ha impedito di accorgermi delle difficoltà che molte altre persone hanno vissuto dovendo stravolgere di fatto la propria routine quotidiana così repentinamente.
Difficoltà che capisco bene perchè in gran parte sono le stesse che ho vissuto in prima persona anni fa.
Per questo motivo ho pensato che potesse essere utile condividere la mia esperienza e i piccoli trucchi che ho escogitato negli anni per non farmi sopraffare dal lavoro da casa, soprattutto tenendo conto che per alcuni di voi, la soluzione del lavoro da casa potrebbe essere una soluzione a lungo termine se non addirittura definitiva.
N.B. Mi rendo conto che tutti noi abbiamo vite diverse, situazioni familiari diverse e possibilità diverse.
Nel mio piccolo cercherò di dare consigli che possano il più possibile adattarsi a diverse situazioni ma ovviamente non posso coprire ogni possibile eventualità. Per questo se anche voi avete escogitato qualche trucco per sopravivere allo smart working, sentitevi liberi di condividerlo nei commenti! Sicuramente sarà utile per qualcuno
Ammettetelo: tutti bene o male, anche per un solo secondo, hanno pensato “meraviglia! ora si lavora sdraiati a letto!” … e come darvi torto! La tentazione è forte ma vi accorgereste subito di quanto sarebbe infattibile.
Potrei cominciare con il dirvi come organizzare la vostra camera degli ospiti ora diventata ufficio di casa ma guardiamoci intensamente nelle palle degli occhi e ammettiamolo: non tutti hanno la fortuna di poter adibire un’intera stanza ad ufficio.
Quindi tocca arrangiarsi con quel che c’è: il tavolo della cucina, del soggiorno, la console in corridoio …
Oramai sono passati alcuni mesi dal lockdown e suppongo abbiate trovato dove piazzare la vostra postazione, quello però che forse non avete ancora ottimizzato sono i dettagli di questa postazione e su questi ci soffermiamo ora, perchè alcuni sono veramente importanti!
Se possibile, fate in modo che la postazione goda di almeno qualche ora di luce naturale al giorno e assicuratevi di cambiare un po’ l’aria, aprendo porte e finestre, almeno un paio di volte al giorno.
Lavorare sempre ed esclusivamente con luce artificiale in un ambiente tendenzialmente buio, in cui l’aria sa “di chiuso”, non aiuta il vostro benessere fisico e mentale.
Di contro, assicuratevi, per le ore in cui la luce naturale non basti, di avere una fonte di luce sufficiente per la vostra postazione.
L’ideale sarebbe avere una luce soffusa ambientale (luce a soffitto nella stanza) e una funzionale da tenere sulla scrivania.
Non cadete nell’errore di finire a scrivere la sera al buio con lo schermo del pc come unica luce (soprattutto ora che ci stiamo avvicinando alla stagione invernale). Lo so, fa molto “Mr.Robot” e hacker anni ’90 da b-movie ma i vostri occhi chiederanno un prezzo troppo caro a lungo andare.
Quindi largo a lampade a led per la scrivania, ne trovate a bizzeffe, a basso consumo e con la possibilità di regolare intensità e temperatura della luce, in questo modo potrete regolarle al meglio per le vostre esigenze.
Inoltre regolate la luminosità dello schermo del pc in base alla luce dell’ambiente in cui lavorate: uno schermo troppo luminoso o al contrario troppo scuro farà faticare inutilmente i vostri occhi (e vi regalerà dei mal di testa epocali!).
Non fate l’errore di pensare che una sedia valga l’altra o che la più bellina sia poi la più comoda. Non fate i miei errori!
Soprattutto se nel vostro ambito lavorativo si parla di continuare a lavororare da casa ancora nei prossimi mesi futuri, valutate l’idea di fare un piccolo investimento e comprare una sedia ad hoc per voi.
Ho visto sulla mia pelle cosa può fare la sedia sbagliata a lungo andare: imbottittura (se c’è) che si appiattisce e di fatto svanisce, mal di schiena, gambe e piedi gonfi a fine giornata, fastidi al collo, postura sempre più contorta e una generale trasformazione fisica in un Gollum 2.0.
Certo non posso dirvi quale sedia prendere perchè ognuno di noi ha un fisico diverso e necessità diverse, posso però consigliarvi dei dettagli da guardare nella sedia da comprare:
– che sia regolabile non solo in altezza e inclinazione ma anche profondità della seduta, nell’appoggio lombare e quello della testa
– che sia di tessuto, possibilmente a rete (mesh), che quindi lasci passare l’aria e sia resistente
– che abbia la seduta che non tronchi la circolazione sanguigna sotto le cosce (le migliori hanno il bordo della seduta lievemente inclinato verso il basso in quel punto)
In generale valutate il vostro modo di sedere, quali sono i vostri punti deboli (collo, schiena, lombi, gambe, spalle?) e quali posture scorrette tendete ad assumere quando sedete per lungo tempo e in base a queste informazioni cercate qualcosa che lavori per voi e per il vostro fisico.
Ci sono molte sedie ergonomiche sul mercato e con prezzi molto variabili, fate quindi un favore a voi e alla vostra schiena e spendete un po’ di tempo e danaro per trovarne una che vi faccia lavorare comodi 🙂
Non dimenticate il poggia piedi: aiuta molto a tenere una postura più corretta e a scaricare il peso corporeo dalle gambe facilitando la circolazione sanguigna.
Se avete la fortuna di poter godere di una scrivania dedicata, sfruttate la buona sorte e fornitevi di una scrivania spaziosa, stabile e regolabile in altezza, dettaglio quest’ultimo non sempre preso in considerazione.
Tenete conto che le esigenze di una persona alta 160cm possono essere sensibilmente diverse da una persona alta 185cm, quindi non è detto che le misure standard consigliate vadano bene per voi.
Se invece dovete arrangiarvi con il tavolo della cucina, per esempio, potete compensare le mancanze in vari modi.
Se il tavolo è basso, prendete una sedia regolabile che vi permetta di trovare un’altezza corretta e pensate ad usare un supporto che alzi il monitor del pc ad una altezza pari a quella dei vostri occhi.
Se vi accorgete di lavorare piegando anche lievemente il collo per guardare verso il basso, correte a porre rimedio alla cosa perchè a lungo andare quel lieve piegamento del collo potrebbe tradursi in dolori muscolari molto fastidiosi a collo e spalle!
Molto probabilmente ora che lavorate da casa, il vostro datore di lavoro vi avrà fornito un pc desktop o portatile su cui lavorare (o almeno si spera!).
A sentire molti dei miei amici, le probabilità più alte sono quelle di aver ricevuto un pc portatile su cui lavorare.
Il portatile è comodo per spostamenti e per lavorare alla bisogna dove capita ma non si può dire che sia la prima scelta per una postazione di lavoro permanente o a lungo termine dato che lascia a desiderare in termini di ergonomicità.
Il monitor spesso è piccolino, la tastiera non troppo comoda e non c’è alcuna possibilità di regolare la posizione dello schermo senza sacrificare quella della tastiera o viceversa.
Per questo ci sono alcuni espedienti che potete usare per rendere l’utilizzo del portatile durante la giornata più comodo:
Dotatevi di tastiera e mouse.
Rimane indubbio che poter lavorare con una tastiera indipendente e un mouse sia più comodo della tastiera integrata e del touchpad, anche perchè i portatili a lungo andare possono tendere a riscaldarsi e lavorare su una tastiera bollente non è una bella sensazione.
Prendete una tastiera che abbia dei piedini che possono regolarne l’inclinazione e se sentite le mani e polsi indolenziti dopo ore di lavoro, non lesinate e prendete un poggiamani per tastiera e mouse.
Se sentite che la mano con cui tenete il mouse dopo un po’ è indolenzita o l’avambraccio sofferente, probabilmente state usando un mouse non adatto a voi e al vostro modo di usarlo.
Ognuno di noi ha mani diverse, di grandezze diverse e tendiamo ad avere una presa diversa del mouse e ogni mouse ha una sua ergonomia, per questo analizzate come lo afferrate e come lo usate e in base a questo provate a cambiare forma e tipologia del mouse. Sul mercato ce ne sono a bizzeffe e sicuramente troverete quello adatto a voi.
Prendere inoltre un set tastiera e mouse bluetooth vi eviterà poi di avere cavi vaganti per la scrivania.
Prendete un monitor esterno.
Mi direte “ma il portatile ce l’ha già il monitor”, ed è vero, ma come detto precedentemente è un monitor piccolo (se va bene avrete un 15″ o un 16″) la cui inclinazione ed altezza è scarsamente regolabile.
Per questo un monitor esterno collegato al portatile vi faciliterà la vita di molto.
Basta un 24″ e bastano veramente pochi soldi (a meno che non abbiate esigenze particolari) per avere un’esperienza di lavoro decisamente più comoda e simile a quella dell’ufficio.
Rimane invariato il consiglio di dotarvi di un supporto per monitor per alzarlo e mantenere una posture corretta durante l’utilizzo.
Inoltre per i più smaliziati, questa opzione offre la possibilità di lavorare su due monitor (quello esterno e in contemporanea quello del portatile).
Se i soldi scarseggiano potete optare per l’usato (ebay, amazon warehouse o qualche amico smanettone che non usa più un vecchio monitor).
In alternativa, se proprio non c’è la possibilità di mettere le mani su un monitor esterno, potete usare comunque il monitor del portatile dotandovi però di un supporto che permetta di tenere ad un’altezza maggiore il monitor evitando così di costringervi ad assumere posture pericolose per collo e spalle. Inoltre alzare il portatile dalla superficie di appoggio, aiuta anche a mantenere una ventilazione interna del pc ottimale e quindi a tenere le temperature più basse, evitando così di diventare sordi perchè le ventole stanno impazzendo girando al massimo 😉
Usate delle cuffie o degli auricolari
Lo avrete sperimentato sulla vostra pelle ormamai: le riunioni sono diventate call su Skype o Teams, il telefono squilla 10 volte tanto rispetto a quanto faceva prima e persino le due chiacchiere alla macchinetta del caffè sono diventate due chiacchiere sulla chat.
Il modo di comunicare nell’ufficio virtuale è cambiato e di conseguenza ci si deve adattare.
Di norma, quando si sta al telefono o in una call, si usano le cuffie o degli auricolari con microfono.
Questo per due motivi: se abitate con qualcun altro in casa, non è detto che quest’altra persona sia interessata a sorbirsi passivamente tutte le vostre call con capi e colleghi (molto probabilmente perchè anche questa persona le starà facendo!).
Qualora abitiate da soli, non è detto che il vostro interlocutore abbia piacere di sentire come sottofondo il/la vostro/a compagno/a che parla a sua volta con i suoi colleghi, il roomba che fa il suo giro di pulizie quotidiano, la lavastoviglie che gira etc etc.
Usare cuffie e/o auricolari aiuta a tagliare buona parte dei rumori ambientali e vi permette un certo grado di privacy nelle vostre chiamate, senza contare che vi lascia le mani libere durante la chiamata.
Quindi sia su telefono che pc, vi consiglio di usarli!
Questo è quanto mi sento di consigliarvi per quanto riguarda la postazione di lavoro.
Ovviamente, qualora mi venisse in mente qualcos’altro, provvederò ad aggiornare il post.
Se avete suggerimenti da aggiungere o domande da fare, i commenti sono a vostra disposizione 🙂
Fatemi sapere come state sopravvivendo allo smart working!
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 40enne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Raccolta indifferenziata di pensieri e minchiate di una 30qualcosenne alle prese con il troppo tempo passato davanti al pc e il troppo poco tempo speso a cercare un buon spritz.
Nel precedente articolo vi fatto entrare nella tana...
Non sono mai stata una persona dipendente dalle agende....
Da quando ho cominciato ad usare un’agenda, non...